Situato sulle splendide colline del sud Senese il “podere” si configura come steriotipo, patrimonio comune, elemento costitutivo del paesaggio toscano e del suo immaginario collettivo esportato nel mondo.
L’edificio gode di una vista panoramica a 360°, a nord est si affaccia sulla Val di Chiana delimitata dai rilievi pre-appeninici, mentre a sud ovest, affaccio privilegiato, si scorgono le vette del Cetona e dell’Amiata avendo come riferimento e asse visivo Montepulciano.
La presenza dell’edificio nelle mappe del Catasto Leopoldino, indicato con il nome Orbajo, ci porta a supporre che le origini risalgano al XVI secolo, quando in questa area geografica si sviluppa la casa contadina come la conosciamo oggi. Nonostante l’edificio sia indubbiamente diacronico, frutto di addizioni succedutesi nel tempo, l’impianto risulta omogeneo, un nucleo principale centrale al quale sono stati aggiunti modesti elementi secondari. La particolarità più significativa è la scala frontale esterna che conduceva al piano dell’abitazione contadina, il piano primo, posizionata in modo inusuale ortogonalmente alla facciata, ne caratterizza l’intera composizione. Ai piedi della scala si apre “l’aia” ovvero un ampio spazio libero prospiciente l’edificio dove in passato si svolgevano attività lavorative e domestiche.
L’edifico è oggi parte dell’azienda agraria di famiglia, abbandonato con la fine della mezzadria nel secondo dopo guerra, viene attualmente utilizzato come rimessa di fortuna per attrezzature agricole.
Oltre mezzo secolo di abbandono ha procurato uno notevole stato di degrado, parte del tetto e dei solai sottostanti sono crollati, le infiltrazioni di acqua hanno provocato lesioni sugli apparati murari cha e a tratti appaiono compromessi.
L’obiettivo progettuale è quello di restaurare e riattualizzare l’edificio, adeguandolo agli standard contemporanei, al fine di accogliere una famiglia di quattro persone e i loro ospiti.
Il tema di progetto più significativo è il rapporto tra il patrimonio storico e l’intervento contemporaneo, quest’ultimo risolto in pochi e riconoscibili elementi fortemente caratterizzanti, si configura principalmente come contenuto, confrontandosi con dignità, rispetto e debita distanza dal contenitore storico al quale riserveremo un restauro filologico.
Al livello funzionale è prevista la realizzazione di un piano interrato destinato alle funzioni di servizio in modo da liberare il piano terra per dedicarlo interamente alle funzioni diurne dell’abitare e riservare il piano primo alla zona notte.
L’edificio è immerso in un paesaggio fortemente antropizzato, l’azienda di proprietà produce tra l’altro il pregiato vino Nobile di Montepulciano, l’obiettivo è quello di mantenere la connotazione rurale dell’edificio e quindi il rapporto tra questo e il paesaggio che lo ospita, evitando di ergere inutili confini. L’analisi delle tessiture agrarie circostanti ha fornito i riferimenti per organizzare gli esterni, i vigneti faranno parte del giardino e condurranno alla piscina che incastonata in una scarpata si libera a sbalzo proiettandosi sul panorama.



info

tipologia

abitazione – edificio isolato extraurbano

localizzazione

Strada Provinciale 135, Montepulciano (SI)

dati dimensionali

6500 mq superficie resede
382 mq sup. utile interna
1185 mc volume interno  

cronologia

progetto: giugno 2012  

scheda partecipanti

progetto architettonico

Massimo Zanelli

collaboratori

Sandra Pifferi

progetto strutturale

Federico Biancucci

committente

Franco Trabalzini